Roma, 13 feb 2010 - Stamattina alle ore 12.00 nella suggestiva cornice del Museo Nazionale dell'Alto Medioevo l'ensemble Ziryab si esibirà in un concerto di musica antica con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Sopraintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
Ne parliamo con Paolo Faiella curatore del progetto
Innanzitutto com'è nato l'ensemble Ziryab?
L'ensemble è di recente formazione (questo è il primo concerto) ed è nato da un fortuito incontro tra me (italiano ) ed altri musicisti provenienti da paesi e esperienze musicali diverse. Sin dal primo momento trovato sorprendenti le affinità che avevano i ritmi e le melodie delle rispettive culture musicali in epoca medievale. Inizialmente con Thami Zmamda (dal Marocco) e successivamente con Pejman Tadayon (Iran) e Dalia Mattioni (madre irachena) abbiamo iniziato a costruire un repertorio di brani musicali comprendente tutto il bacino mediterraneo ed il medio oriente.
Cosa significa questo nome?
Ziryab, da cui l'ensemble prende il nome, fu un musicista (ma anche poeta, medico e astronomo) vissuto all'epoca dell'emirato di Abd-ar-Rahman II (788-852). Nato nel 789 in Mesopotamia, Ziryab, il cui vero nome era Abu-al-Hasan Abi ibn-Nafi, divenne presto l'allievo prediletto di Ishaq al-Mawsili, musicista alla corte Abbasside di Harun Al-Rashid (il califfo del racconto" Le mille e una notte"). Si trasferì successivamente a Cordoba (l'Andalusia, come quasi tutta la Spagna era all'epoca sotto il dominio arabo) dove fondò una scuola di musica ed introdusse l'uso di una quinta corda per l'ud, (liuto arabo),considerato lo strumento principe della musica araba, che tutti e tre gli strumentisti dell'ensemble suonano.
Il concerto si svolgerà all'interno del Museo dell'Alto Medioevo. Un location che rappresenta una cornice ideale per la vostra musica?
Certamente, è proprio a questo periodo che il nostro ensemble trova le affinità esistenti nella musica di Paesi così geograficamente lontani musicali. Il titolo del concerto è infatti "I suoni ritrovati; alla ricerca della antiche radici musicali" Gli scambi culturali nel tardo medioevo erano molto più intensi di quello che normalmente immaginiamo. Un esempio per tutti è lo scambio di ambasciate e regali che ci furono tra Carlo Magno e il califfo Harun Al-Rashid (quello delle mille e una notte). Fu proprio in quel periodo che Ziryab si trasferì da Bagdad in Spagna per fondare successivamente una scuola di musica. Ed in quel periodo comincio a svilupparsi in occidente un tipo di musica che avrebbe avuto in seguito avuto delle forti influenze reciproche con la musica araba.
Come è nata la passione e la voglia di suonare questa musica?
Come detto prima quello che ci ha spinto a suonare assieme la musica antica delle nostre rispettive culture è stato il desiderio di far rivivere queste sonorità così affini che le nostre rispettive culture musicali avevano nel medioevo.Infatti suonando assieme abbiamo trovato delle analogie tra la musica antica occidentale e quella araba (sistema modale, mancanza di armonia, forme strofiche simili)
Cosa rimane secondo lei di questa musica oggi e quanto hai influenzato i musicisti contemporanei?
Per quanto riguarda la musica araba, la loro musica odierna è molto più radicata nell'antichità di quanto non lo sia la nostra. I Ritmi, le scale musicali (makam) , gli strumenti sono rimasti sostanzialmente invariati da più di mille anni. Un brano della tradizione irachena che eseguiamo nel nostro concerto, le cui origini si perdono nell'antichità, è conosciuto non solo in Iraq, ma in tutto il mondo Arabo. Per quanto riguarda la musica colta occidentale, questa si è invece sviluppata in maniera molto più determinante rispetto a quella araba. L'introduzione dell' armonia, di una scala musicale temperata, ha fatto si che le analogie, esistenti un tempo con la musica araba, si affievolissero fino a scomparire del tutto. Solo nella musica popolare si può ritrovare una eco delle antiche sonorità. Cercando bene nella musica folk (ma a anche nelle canzoni di Sanremo) , la struttura strofica delle canzoni, il loro andamento melodico possono trovare delle analogie con le melodie tradizionali arabe.
Che strumentazione utilizzate?
L'ensemble "Ziryab" utilizza strumenti diffusi nell'Europa medievale e nel Medio-Oriente, costruiti da liutai specializzati. Oltre all'ud (liuto arabo) strumento del quale sono appassionati tutti e tre gli strumentisti dell'ensemble, c'è anche il suo derivato occidentale cioè il liuto medievale.Sono presenti inoltre alcuni strumenti della famiglia dei liuti a manico lungo della Turchia (baglama e cura) e della persi (setar e tar). Viene utilizzato anche uno strumento ad arco persiano (lemanchec) , ma conosciuto in forme e nomi molto simili in tutto il mondo arabo.Le percussioni sono poi quelle tradizionali della Persia (tombak) e Medio oriente (tar e riq).
Giovanni Masobello
giovannimasobello@lungotevere.net
Ziryab, I suoni ritrovati
Museo Nazionale dell'Alto Medioevo
Viale Lincoln 3
ore 12.00