Chi siamo

Ensemble Ziryab

Dalia MATTIONI DAWAF (Iraq) - Canto

Paolo FAIELLA (Italia) - Baglama, liuto, cura

Giulio POREGA (Italia) - Darbuka, riqq, Dof

Pejman TADAYON  (Iran) - Setar, tar, kamenchec, tombak

Thami ZMAMDA (Marocco) - ‘Ud

 

 

 

Dalia Mattioni Dawaf    canto.         

Studia canto dal 2001, prima alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio con Nicoletta Gervasi ed in seguito alla Saint Louis College of Jazz Music con Raffaela Siniscalchi. Dal 2002, collabora con vari artisti spaziando dal jazz, al funk alla bossa-nova.  Nel 2003 fonda il duo "Voce e corde" con il chitarrista israeliano Mishael Levron con il quale sviluppa un repertorio che attinge dalla bossa nova, funk e world music. Nel 2005 inizia la collaborazione con i Bungalove (gruppo bossa-lounge) che porterà all'incisione del CD "Samba Natural". Nel 2008 e 2009 partecipa al Laboratorio di Musica Mediterranea della SPMT con il quale si esibisce in vari eventi della scena musicale romana. 

La familiarità con la lingua araba (appresa dalla madre irachena), le ha consentito di affrontare agevolmente le difficoltà linguistiche che si hanno nel trattare i brani del repertorio arabo ed arabo-andaluso.

 

 

Paolo Faiella ‘ud, liuto medievale, bağlama,cura, gittern.     

Nato a Roma nel 1958, inizia nel 1972 a studiare chitarra classica. Dal 1977 comincia il suo interesse per la musica antica che lo porta ad intraprendere sia lo studio del liuto rinascimentale sia quello del canto con diverse formazioni corali. Nel 1981 con il coro del “Centro Italiano di Musica Antica” diretto da S. Siminovich, incide un L.P. sul requiem (inedito) di G.B. Platti. Inizia a studiare canto con Nicoletta Gervasi e successivamente segue dei corsi di canto rinascimentale con Rosamaria Meinster. Dal 1995 inizia a seguire corsi  e seminari di liuto medievale e ‘ud con i Maestri A. Broegg, L. Polsini e S. Albarello e di Paleografia Musicale con Veronique Daniels.

Nel 1997 entra a far parte, come liutista, dell’ensemble di musica medievale “L’Amoroso Cantar” con il quale si esibisce in numerosi concerti, partecipando a festival di Musica Antica e trasmissioni radiofoniche (Rai-Radio3 e RadioVaticana).

 

 

Giulio Porega, darbuka, riqq, tar.

Nasce nell’aprile del 1965 a Roma e si avvicina al mondo della musica imparando lo stile delle percussioni afrocubane col Maestro Massimo Carrano; successivamente approfondisce il percorso di studi coi Maestri cubani Carlos Aldama e, soprattutto, Reynaldo Hernandez.

In seguito acquisisce le tecniche sulle percussioni arabe col Maestro egiziano Mohamed Abdalla, sui tamburi a cornice dell'Italia meridionale con M. Carrano e sul bodhran col Maestro Andrea Piccioni

Negli anni, vanta numerose collaborazioni spaziando dal pop al reggae, dal jazz al klezmer, dalla musica popolare a quella medioevale arabo-andalusa. Annovera, inoltre, attività da orchestrale in ambiti teatrali e di danza. Queste numerose partecipazioni gli consentono di esprimersi in manifestazioni di carattere nazionale ed internazionale lungo gran parte della penisola italiana ed anche all’estero, con esperienze in Svizzera, Spagna e Marocco. Ha suonato, tra gli altri, con: Living in the Ghetto; Hadash Klezmer Orchestra; Pentamerone Musical Ensemble; Rosa Rodriguez; Jingle Jungle; Ensemble Ziryab; Giampiero Mazzone.

 

 

Pejman Tadayon  setar, tar, ‘ud, kemenchec,  ney e percussioni.

Nasce a Isfahan (Iran) nel 1977. Inizia a studiare i radif e gli strumenti persiani (tar e setar) in giovane età, con i maestri: Kamran Keyvan, Behrooz Hemmati, Ostad Mohammad Reza Lotfi. Si esibisce in diversi concerti in Iran. Dal 2003 si trasferisce a Firenze, dove studia composizione musicale presso la “scuola di musica di Fiesole. Dal 2005 si trasferisce a Roma dove collabora con diversi musicisti come: Mauro Pagani, Andrea Morricone, Andrea Parodi, Paolo Vivaldi (con cui ha pubblicato il cd “Chador”) e Mohsen Kasirossafar. Nel 2006 collabora con Andrea Morricone per la realizzazione della colonna sonora per il film “Inchiesta”. Collabora con la giornalista Veronica Suriano di RAI DUE per la quale realizza la colonna sonora del documentario”Donne in gioco”.Insegna liuto, tar e setar e la teoria della musica Orientale. Nel 2005 fonda il gruppo “Navà”, con il quale pubblica il cd “Viaggio nei colori”. Attualmente collabora con Andrea Guerra, Mauro Pagani, Massimo Ranieri e Patty Pravo.

 

Thami Zmamda ‘ud, liuto medievale, percussioni.

Nato a Khemisset (Marocco) nel 1974, studia ‘ud al conservatorio Khemisset, ottenendo dopo 10 anni di studi con diversi maestri, il “diplome d`honneur” in ‘ud. Successivamente si dedica per 2 anni all’insegnamento dell’‘ud presso lo stesso conservatorio collaborando contemporaneamente come musicista a vari spettacoli teatrali. Nel 2001 alcune sue composizioni sono trasmesse dalla Televisione Nazionale Marocchina.

Nel 2003 si trasferisce in Italia dove, oltre a collaborare in diverse formazioni musicali come concertista, si dedica all’insegnamento dell’‘ud e del sistema musicale arabo. Nel 2006 con Paolo Faiella, inizia ad approfondire lo studio della musica Arabo-Andalusa e le sue influenze sulla musica medievale spagnola e trobadorica.

 

I nostri utenti

 

Il progetto musicale

Il nostro ensemble nasce dal desiderio di evidenziare come tra la musica occidentale e quella mediorientale vi fosse in passato un’affinità maggiore di quella che oggi è possibile rilevare.


La peculiarità della nostra musica risiede nel cammino da noi percorso che ha un tragitto esattamente inverso a quello solitamente compiuto da altri ensemble, dove si parla di “contaminazione” musicale.
Col termine “contaminazione”
comunemente si intende la sperimentazione di connubi  tra culture musicali oramai differenziate, per produrre nuove e piacevoli sonorità.
 

Guardando indietro nel passato, l'Ensemble Ziryab cerca invece di risalire a prima che queste sonorità prendessero strade così diverse.
Questo approccio ci permette infatti di trovare un modo comune di far musica, nonostante le differenze culturali e musicali esistenti oggi tra i vari paesi del bacino mediterraneo.

 

La diversa provenienza geografica e culturale dei componenti dell’ensemble (Iraq, Italia, Iran e Marocco)  è funzionale nel portare avanti un discorso musicale e culturale di integrazione dove assieme a canti di lode alla Vergine Maria (XIII sec), vengono suonati e cantati anche dei brani della tradizione Arabo-andalusa, Ebraica o Persiana.