Ziryab, da cui l'ensemble prende il nome, fu un musicista (ma anche poeta, medico e astronomo) nato a Mosul (Iraq) ed attivo all'epoca dell'emirato di Abd-ar-Rahman II (788–852).Si trasferì successivamente a Cordoba dove fondò una scuola di musica ed introdusse l’uso di una quinta corda per l’ud (liuto arabo).
Dalla Spagna l’ud si diffuse anche nel resto dell’Europa, dove lo strumento fu accolto ed in seguito modificato in base alle esigenze musicali occidentali, per diventare il liuto, strumento principe della musica del Rinascimento.
Sulle orme del cammino percorso (grazie a Ziryab) da questo strumento, l’ensemble cerca di far rivivere le comuni antiche radici musicali che si possono ritrovare nella musica di paesi cosi geograficamente lontani. Infatti, sebbene provenienti da lingue, tradizioni e culture musicali diverse, i componenti dell’ensemble “Ziryab” hanno sin dal primo momento, trovato sorprendenti le affinità che avevano i ritmi e le melodie delle rispettive tradizioni musicali.
Con uno spirito di ricerca e confronto si è iniziata così una collaborazione tesa alla costruzione di un repertorio dove dei brani provenienti da specifiche tradizioni musicali possano essere arricchiti, senza tuttavia modificarne la natura ed il carattere originario, da apporti melodici, ritmici ed improvvisativi propri di altre culture.
Suonare assieme un saltarello italiano del 1300, un radif di tradizione persiana o un brano di una nuba arabo-andalusa, rappresenta per l’ensemble non solo l’occasione di far rivivere delle sonorità ormai dimenticate, ma anche la possibilità di contribuire, partendo dalla musica, a creare un clima di integrazione culturale che riesca a coinvolgere gli ascoltatori.